Altri Progetti

The Forbidden City, L'ombra del genio, Il "Nuovo" Palazzo Vecchio, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, La Pinacoteca di Bologna, Senso Comune



The Forbidden City: beyond space and time

Il progetto “The Virtual Forbidden City: Beyond Space & Time” nato dalla collaborazione fra IBM Corporation e il Palace Museum di Pechino ha visto la realizzazione di un mondo virtuale tridimensionale che permetteva ai i visitatori di ritornare all’epoca delle dinastie dei Ming e dei Qing offrendo una visita coinvolgente e ricca di spunti unici. In tre anni di lavoro IBM ha meticolosamente ricostruito virtualmente l’architettura e le forme dell’antico monumento, disegno complesso di storia e cultura secolare, visitabile on line così come si presentava nel passato.

Originariamente la Città Proibita era stata realizzata per avvalorare l’idea dell’imperatore come centro dell’universo con una serie di corti ed edifici disegnati per rinforzare l’idea di sicurezza e potere. Questo ampio complesso completato nel 1420, circa 20 anni dopo l’inizio dei lavori, contiene centinaia di splendidi edifici e artefatti ed il 10 ottobre del 2008 ha celebrato il suo 83° anniversario come museo e come una delle più importanti attrazioni culturali della Cina.

Con le tecnologie del mondo virtuale, i visitatori hanno potuto ammirare questi vasti e sorprendenti spazi. Oltre a godere delle bellezze di questo luogo singolarmente, la Città Proibita Virtuale, ha consentito di interagire con altri utenti e con un ampio ventaglio di personaggi virtuali utili alla visita.

Inoltre, gli utenti, con i loro avatar, hanno potuto partecipare ad attività interagendo con cultura dell’epoca, prendendo per esempio parte in attività di tiro con l’arco o in combattimenti di cricket.

Il progetto è stato presentato in Italia durante il convegno “Beni Culturali in Rete. Social networking, mondi virtuali e nuove modalità di apprendimento” tenutosi a Roma il 5 marzo del 2009.

Il sito completamente gestito dal Palace Museum di Pechino risulta al momento non attivo.

"L'ombra del genio" - La Fondazione IBM Italia per la valorizzazione dell'opera di Michelangelo

Nell'ambito della mostra "L'ombra del genio. Michelangelo e l'arte a Firenze dal 1537 al 1631", che si è tenuta a Firenze dal 13 giugno al 29 settembre 2002, la Fondazione IBM Italia ha offerto il proprio contributo realizzando la prima visita virtuale alle opere della Galleria di Casa Buonarroti - fino ad oggi fruibili solo in loco e oggetto di controverse interpretazioni.

L'applicazione stata realizzata utilizzando il software IBM HotMedia, che ha consentito di aggiungere interessanti effetti interattivi e visuali alla fruizione delle immagini delle singole opere e alla panoramica fotorealistica della Galleria.

Il "Nuovo" Palazzo Vecchio. Nasce il museo dei ragazzi

Il 1 aprile 2000 il Palazzo Vecchio di Firenze ha aperto le proprie stanze ai più giovani. All'interno del Nuovo Museo sono stati predisposti, interamente dedicati ai ragazzi, innovativi laboratori e atelier. Nell'architettura suggestiva del palazzo, che fu simbolo del potere politico fiorentino e scrigno di opere d'arte, i più giovani sono invitati a studiare e ricreare i fenomeni in prima persona al fine di scoprire e interpretare i principi e gli strumenti del mondo della scienza.

Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

Nel 1997 la Fondazione IBM Italia ha donato al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza un laboratorio informatico per la sperimentazione del restauro virtuale di manufatti ceramici. Nel luglio 1999 il progetto è stato presentato nel corso del Ceramic Millennium ad Amsterdam, il più importante evento fiera artistico e commerciale per esperti, amatori e produttori di ceramica. La grande utilità di questi mezzi informatici consiste nell'offrire la possibilità di tentare tutte le varie ipotesi di restauro senza recare alcun danno ai frammenti, sempre molto delicati.

I restauratori del museo hanno inoltre lavorato, in questi anni, alla costituzione di un ricco database in 3D con forme ceramiche e decori. Questo strumento si è dimostrato particolarmente utile per poter ricondurre a determinate tipologie anche i frammenti molto piccoli, che non sempre vengono realmente ricomposti. In questo modo è possibile ricostruire - almeno virtualmente - alcune parti di collezioni mancanti, da esporre a completamento di quelle ancora esistenti nel museo.

La Pinacoteca di Bologna

Per la riapertura al pubblico della Pinacoteca Nazionale di Bologna, in collaborazione con la stessa istituzione e con la Cooperativa Anastasis, la Fondazione IBM Italia ha progettato e realizzato un software multimediale di tipo informativo-didattico per la fruizione museale anche per persone con disabilità visive e uditive. Si tratta del primo software di fruizione museale di questo genere, caratterizzato dall'elevata tecnologia e dal forte significato sociale.

Senso Comune

Il progetto Senso Comune intende associare le realtà della ricerca pubblica e privata, della Pubblica Amministrazione, della formazione, della cittadinanza attiva e dell’utenza nella costruzione di una base di conoscenza lingustica open source dell’italiano. Senso Comune è costruito con la cooperazione dei parlanti attraverso il Web, e è a disposizione di tutti, sia per la consultazione on line che per l'uso nei sistemi informatici. Oltre alle comuni relazioni lessicografiche (sinonimi, contrari, iponimi), contiene strutture di conoscenza linguistica e concettuale (attributi, relazioni tematiche e argomentali, contesti d’uso), riferimenti extralinguistici multimediali e corrispondenze con altre lingue.

Senso Comune vuole dunque rispondere al bisogno di risorse pubbliche per le tecnologie semantiche applicate alla lingua italiana, ma intende anche proporsi come paradigma di modellazione dei dati linguistici e come iniziativa di raccolta e sistemazione di dati sull’italiano d’uso.

Dal progetto è nata Senso Comune un’associazione senza fini di lucro che ha lo scopo di sviluppare e una base di conoscenza della lingua italiana costruita dalla comunità dei parlanti attraverso l’uso di strumenti informatici cooperativi.